Hive Value > Hive Method

Il contesto competitivo attuale che le imprese devono affrontare ogni giorno è caratterizzato da un mondo in continua evoluzione che vede protagonisti la grande globalizzazione dei mercati, i cicli economici up-down e uno sviluppo tecnologico dirompente.

Lo scenario e le tendenze impreviste stanno rendendo difficile pianificare

Il futuro del nostro settore è incerto e abbiamo bisogno di pianificare la crescita

La volatilità odierna ci rende impossibile fare puntuali previsioni di cassa

La nostra struttura di governance è adeguata alle nuove normative?

Le banche continueranno a finanziarci?

Come possiamo investire in maniera adeguata?

Ma perchè pianificare è così importante?

 La pianificazione è la base del successo: vuol dire avere un concreto piano d’azione basato su dati e numeri reali.

Hive Method

Lo scenario di oggi chiede alle aziende di individuare:

  • Le opportunità
  • Le risorse
  • I percorsi

Attraverso tool standard e su misura, aiutiamo la tua impresa a strutturare l’organizzazione massimizzando il valore per l’imprenditore e gli stakeholder (dipendenti, creditori e banche) fornendo un adeguato modello di gestione operativa. 

Supportiamo la tua azienda nel creare un progetto totalmente tailor made che viene calibrato con l’imprenditore e il management sulla base delle specificità dell’impresa e sulle tempistiche concordate e, soprattutto, valorizzando le risorse professionali interne.

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Il nostro modello di gestione operativa

L’approccio HiveValue si fonda su quattro pilastri principali affinché le organizzazioni siano efficaci, efficienti e compliant con le normative cogenti e conformi al nuovo Codice della Crisi di Impresa.

Un modello di business descrive la configurazione che ogni azienda si sceglie per competere all’interno del proprio scenario.

Un modello di business di successo integra in maniera efficace ed efficiente il valore erogato al mercato, le modalità con cui questo valore viene creato ed il modo in cui il modello di business genera profitti.

 

La strutturazione di una corporate governance adeguata consente di rendere il più possibile oggettivi i dati sulla base dei quali vengono assunte le scelte gestionali. In particolare, consente: Maggiori rendimenti, Migliore accesso a finanziamenti esterni, Riduzione rischi, finanziari e non.

 

 

Il modello economico – finanziario è un set di strumenti in grado di sintetizzare e quantificare la complessità della gestione aziendale mettendo in luce le correlazioni tra le varie aree in ottica FLEW (Forward Looking e Early Warning) e di consentire l’assunzione di decisioni tempestive e consapevoli.

 

 

Dare informazioni periodiche agli Stakeholder finanziari e non: Adeguate a ridurre le asimmetrie informative, Affidabili, confrontabili ed omogenee nel tempo, Targettizzate sulle necessità informative e modalità valutative degli stakeholders

 

Normative

Dal marzo 2019, con la modifica dell’Art. 2086 CC, l’imprenditore deve esercitare la propria attività d’impresa adottando “adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili” anche in grado di rilevare tempestivamente i segnali di crisi e consentirne un affronto immediato.  Tale dovere, oltre a sancire una corretta gestione di impresa, è indirizzato a tutelare tutti gli stakeholders affinché l’impresa attui una gestione sana e equilibrata che garantisca la continuità aziendale.

Cosa cambia, invece, con il nuovo Codice della Crisi d’impresa entrato in vigore il 15 luglio 2022?

Sebbene l’iter della riforma sia stato lungo e travagliato, i principi generali della riforma sono rimasti invariati:

  • Definizione di principi di corretta gestione dell’impresa adeguati alla natura e dimensioni dell’impresa
  • La salvaguardia del valore dell’impresa e della continuità aziendale
  • La crisi come fenomeno fisiologico della vita d’impresa che deve essere rilevata e affrontata in modo tempestivo
  • La garanzia di corretto funzionamento del mercato EU e il pieno esercizio delle libertà fondamentali di circolazione dei capitali e stabilimento

Il Codice inoltre, secondo lo spirito di «second chance» che soggiace alla norma, istituisce strumenti e procedure per l’affronto delle situazioni di crisi e di insolvenza (accordi di ristrutturazione, piano di ristrutturazione soggetto ad omologa, concordato preventivo semplificato).

Nel caso in caso in cui sia necessario procedere alla liquidazione dei beni a motivo dell’insolvenza, tale procedura non viene più denominata «fallimento», con la storica connotazione negativa del termine,  ma «liquidazione giudiziale».

Il vincolo gestionale degli “adeguati assetti”, che pareva essere stato lasciato in una indeterminatezza non in grado di generare responsabilità diretta, viene dettagliato in modo chiaro e specifico, anche grazie alle specifiche contenute nel Decreto Min. Giustizia del 28.09.21 relativo alla Composizione Negoziata della Crisi.

Si sancisce (Art. 3) che l’imprenditore dovrà istituire formalmente, attraverso specifici atti di Governance Societaria (regolamenti e procedure), assetti organizzativi che, per essere adeguati, devono consentire di:

a) rilevare eventuali squilibri di carattere patrimoniale, economico, finanziario

b) verificare la sostenibilità dei debiti e le prospettive di continuità aziendale

c) rilevare i segnali di allerta

d) ricavare le informazioni necessarie a utilizzare la lista di controllo particolareggiata e a effettuare il test pratico per la verifica della ragionevole perseguibilità del risanamento (Composizione Negoziata)