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Parola chiave: pianificazione! Sfatiamo il mito della sfera di cristallo

Postato da: hadmin 4 Ottobre 2022 Nessun commento

Pianificare o non pianificare…questo è il dilemma! …Anche se in realtà non è poi così un dilemma.

In una situazione di grande incertezza per le aziende come quella odierna, il Codice della Crisi d’impresa e le norme bancarie impongono di pianificare, affidandosi a mani esperte. 

Questo può sicuramente sembrare un paradosso! Spesso la risposta “istintiva” e preoccupata è “Come faccio a sapere cosa accadrà nel futuro? Ci vorrebbe la sfera di cristallo!”.

Questa risposta però, pur comprensibile, nasconde un’errata concezione di cosa significa pianificare. 

Infatti pianificare NON vuol dire prevedere il futuro e nemmeno può essere concepito come il “libro dei sogni” che fa prevalere sulla realtà le speranze dell’imprenditore, lasciando poi la gestione concreta dell’impresa al “giorno per giorno” che aumenta l’incertezza che già contraddistingue la situazione generale.

Ma facciamo qualche passo indietro e partiamo dal principio per capire perché una figura importante come imprenditori, manager, CFO, amministratori delegati e responsabili della finanza, ha bisogno di una solida e concreta pianificazione

Fare impresa implica l’assunzione del rischio e di conseguenza tutte le decisioni sono soggette ad esso. E’ quindi un fattore che non può essere escluso ma deve essere affrontato in maniera consapevole sia in termini di analisi che di possibili conseguenze.

Questa figura deve, quindi, essere in grado di prendere decisioni:

  • Realistiche, cioè che tengano conto del maggior numero di fattori in gioco
  • Ragionevoli, cioè assunte su dati affidabili e secondo un percorso logico
  • Tempestive, cioè in modo il più possibile anticipatorio e velocemente

Strumenti di analisi e dati: gli elementi fondamentali per una pianificazione strategica 

Per supportare e potenziare le capacità già note del management relative alla gestione operativa e alla velocità decisionale, è necessario che disponga di strumenti che lo aiutino nella lettura della realtà e gli permettano di valutare cosa può succedere in futuro in seguito alle scelte prese.

Questi strumenti di analisi e lettura dei dati utilizzano i cosiddetti driver strategici (o KPI) per analizzare lo stato attuale dell’impresa in termini di efficacia, efficienza e generazione di cassa. 

Hanno quindi la funzione di favorire l’efficacia e l’efficienza dell’operatività aziendale, in modo tale da poter supportare nel gestire e comprendere il rapporto costi/benefici verso i secondi, le possibili leve di cambiamento e/o miglioramento e il miglioramento nella gestione del rapporto fonti-impieghi. Tutto questo ha come naturale conseguenza la cassa necessaria a sostenere gli impegni presi o, in alternativa, quali soluzioni adottare.
Parliamo quindi di un imprescindibile e reale investimento per il presente e il futuro di un’impresa: gli ormai famosi “adeguati assetti” imposti dal Codice della Crisi e richiesti dalle banche richiedono sicuramente un cambiamento e rappresentano un costo, ma devono essere considerati come un investimento necessario allo sviluppo sostenibile dell’impresa nel proprio interesse e nell’interesse degli stakeholders.