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Case History: la pianificazione nel settore automotive

Postato da: hadmin 21 Ottobre 2022 Nessun commento

Come Hive Value ha permesso ad un’azienda automotive di essere compliant attraverso i suoi tool di assessment e pianificazione

Vediamolo nel concreto. Abbiamo lavorato fianco a fianco con un’azienda meccanica fondata nel 1975 che ad oggi fattura circa 5 milioni di euro e con 55 dipendenti, operante nei settori automotive, arredamento, aerospaziale, ferroviario ed elettrodomestico. L’azienda in questione lavora principalmente su due linee di business: la progettazione e costruzione di stampi e tranciati e la produzione di stampati in alluminio e produzioni in serie varie.

L’iter del supporto e affiancamento in questo tipo di attività segue degli step fondamentali, partendo dal problema e dai need del cliente, per arrivare poi alla soluzione finale. 

PRIMO STEP: ASSESSMENT VALUTATIVO E DEFINIZIONE DELLA SITUAZIONE ATTUALE 

In primo luogo l’azienda ci ha esposto quello che erano le loro esigenze e problemi che secondo loro creavano degli ostacoli nella gestione e nella pianificazione. Questo assessment valutativo ha permesso all’azienda di prendere coscienza della situazione attuale rispetto a quelli che erano i problemi e di conseguenza le loro esigenze.

Da una parte il modello di pianificazione delle commesse era inefficace ed inefficiente dal punto di vista economico, patrimoniale e finanziario e questo non permetteva al management aziendale di assumere decisioni tempestive e consapevoli; nello specifico:

  • Economico: pianificare i ricavi in relazione al criterio contabile e pianificare la valorizzazione delle rimanenze (lavori in corso su ordinazione)
  • Patrimoniale: rilevazione degli acconti
  • Finanziario: pianificazione di acconti e saldi  

Dall’altra parte la necessità di essere compliant con la norma relativa all’adeguato assetto organizzativo, prevista dall’Art. 2086 del C.C insieme al bisogno di essere compliant anche con le esigenze degli stakeholders finanziari (in primis le banche). 

Inoltre, si sono evidenziati problemi per quanto riguarda i finanziamenti e la gestione tributaria:

  • Gestione di finanziamenti e leasing in essere e futuri considerando eventuali preammortamenti e moratorie
  • Determinazione del reddito imponibile in presenza di perdite fiscali e gestione delle compensazione tributarie utilizzando il credito IVA e credito d’imposta

SECONDO STEP: CREAZIONE DEL TOOL PERSONALIZZATO

Come abbiamo lavorato in seguito a questo primo step?

Attraverso la Suite di tool Hive Value abbiamo personalizzato il tool in modo che, in qualunque momento e a prescindere da qualsiasi modifica della situazione aziendale, il management possa simulare l’impatto sulla gestione e – di conseguenza – prendere delle decisioni razionali riguardanti la gestione caratteristica (economica), l’equilibrio fonti/impieghi (gestione patrimoniale) e definirne il relativo fabbisogno di cassa.

Abbiamo, infine, anche definito ed introdotto il corretto assetto organizzativo per essere compliant rispetto all’Art. 2086 del C.C.

TERZO STEP: DAL PROBLEMA ALLA SOLUZIONE

Nella fase di assessment abbiamo utilizzato la suite Hive Value per generare un singolo report di sintesi che rappresentasse l’impresa come un SISTEMA dove tutti gli aspetti sono tra loro costantemente connessi e correlati.

Ogni numero della gestione d’impresa viene sempre letto secondo tre dimensioni: 

  • DIMENSIONE ECONOMICA che evidenzia l’efficacia con cui la gestione d’impresa ha prodotto valore
  • DIMENSIONE PATRIMONIALE illustra l’efficienza con cui vengono impiegate le fonti messe a disposizione dell’impresa per la creazione di valore
  • DIMENSIONE FINANZIARIA consente di comprendere quanto del risultato della gestione (efficacia – efficienza) diventa cassa utilizzabile

La fase di pianificazione è la cosiddetta fase operativa. Cosa significa?

Facciamo un passo indietro: le normative prevedono che le organizzazioni debbano «adottare sistemi di monitoraggio e prevenzione della crisi» e dotarsi di «modelli di business resilienti agli eventi idiosincratici» del mercato.

Quindi, a seguito di questa premessa, in accordo con il management e la proprietà abbiamo identificato alcuni DRIVER STRUTTURALI, impattanti su:

  • Linee di prodotto: aggregazioni del portafoglio prodotti in cluster secondo criteri conformi al modello di business.
  • Costi di produzione: identificazione di tutti i costi, fissi e variabili, sostenuti per la produzione (COGS – cost of goods sold).
  • Incidenza dei costi variabili sui ricavi per linea di prodotto
  • Drivers gestionali: tempi medi di pagamento e incasso, IVA media su acquisti e vendite, mensilizzazione di ricavi e costi.

Una volta messe tutte le carte in tavola e individuati i driver, la suite di Hive Value ha permesso loro di generare una pianificazione STEADY STATE con un orizzonte triennale. Partendo quindi da quest’ultima, il management, variando i DRIVER STRUTTURALI, è stata in grado di pianificare ogni annualità e simulare in qualunque momento ogni tipo di variazione consentendo di valutare in modo tempestivo la redditività e definire l’eventuale fabbisogno di cassa.

QUALI SONO, QUINDI, I VANTAGGI A SEGUITO DI QUESTO AFFIANCAMENTO?

Oggi l’azienda è assolutamente compliant sia con Art. 2086 C.C. e, in generale, con il Codice della Crisi d’impresa e dell’insolvenza, sia con le modalità di valutazione degli Istituti Finanziari – Orientamenti EBA in tema di concessione e monitoraggio dei prestiti.

Ma non solo: oggi dispone di un tool semplice che permette di prendere decisioni puntuali e tempestive e ipotizzare ed analizzare possibili scenari di domani, mediante drivers propri e caratteristici del modello di business dell’azienda, per decidere avendo a disposizione informazioni rilevanti e utili, consapevoli degli effetti che producono.

Dulcis in fundo, la possibilità di avere un set di informazioni periodiche, coerenti e affidabili, utilizzabile per comunicare con gli stakeholders (soprattutto finanziari) al fine di ridurre le asimmetrie informative.

La pianificazione è quindi l’unica possibilità che l’imprenditore ha per comprendere l’effetto delle sue possibili decisioni sulla vita dell’azienda, cioè è l’unico modo perché egli possa assumersi il rischio d’impresa.